Il bomber c’è già, blindate la difesa

Dicono e scrivono in tanti, tifosi e critici, non c’è una grande distinzione sul tema: servirebbe un centravanti al Milan perché il suo mercato rigoglioso di questa finestra estiva diventi quasi perfetto. Quasi perché sappiamo bene che la perfezione non è di questo calcio italiano. A vedere Olivier Giroud e a giudicare le sue prime due perfomances tra Bologna e San Siro bisognerebbe replicare: avete sbagliato indirizzo! È vero: Giroud ha 37 anni compiuti ma è un bomber vero e non solo perché fa la rima con Oliviero ma perché lo documentano i numeri della passata e questi nei primi turni di agosto. A Bologna firmò il primo sigillo e ha contribuito al secondo di Pulisic con uno dei quei scambi stretti che sono dolci come bignè. Ieri sera contro il Toro, dopo aver rimediato qualche spintone di troppo, ha determinato in qualche modo il “mani” di Buongiorno con il successivo rigore e poi dal dischetto ha infilato Milinkovic con balistica precisione due volte. Quelli del Milan hanno pensato, qualche settimana fa, a mò di dibattito interno, persino all’occasione di puntare su Lukaku giungendo però alla conclusione che il belga avrebbe tolto serenità allo spogliatoio e il grado titolarissimo al francese il quale non meritava una “retrocessione” del genere. Adesso sono sulle tracce dell’iraniano del Porto avendo a disposizione uno slot per l’extra-comunitario. Come dire: il prossimo candidato deve mettersi in coda.

Milan, occhio alla difesa

Ma il punto è sempre un altro. Siamo sicuri che al Milan serva un centravanti e non invece la necessità di blindare la difesa, qui intesa non solo per migliorare la tenuta stagna del reparto ma anche l’organizzazione come in occasione del posizionamento sull’1 a 1 granata? Interrogativo retorico, naturalmente. Nel calcio geometrie e talento sono le armi migliori per imporre la cifra tecnica di questo nuovo Milan che vive sull’asse anglo-francese. Ma servono poi altre qualità per custodire meglio le perle confezionate dall’attacco e da qualche difensore in perenne libera uscita dalla frontiera rossonera. Tomori e Thiaw, nei duelli, non sono così male ma è il disegno su calci piazzati da rivedere e correggere. Anche perché nel passato torneo, in quelle stesse circostanze, il Milan subì qualche gol di troppo, derby 2023 compreso. E allora è in quella direzione che deve lavorare sodo Pioli specie in vista di Roma di venerdì prossimo.

Milan-Torino, che accoglienza per il pullman rossonero!

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